Museo delle navi Antiche di Pisa

Pochi giorni fa ho avuto modo di visitare per la prima volta il Museo delle Navi Antiche di Pisa, inaugurato recentemente lo scorso 16 Giugno, e ne sono rimasto veramente colpito per la quantità e qualità dei reperti esposti, nonché per cura del percorso museale.

Il museo è situato negli Arsenali medicei sul Lungarno Ranieri Simonelli, vicino alla Cittadella. Gli arsenali erano in origine dei capannoni adibiti alla costruzione e alla manutenzione delle galee dei cavalieri di Santo Stefano, trasformati in seguito in alloggi militari, poi in stalle.

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Il museo è nato principalmente per accogliere le 7 grandi imbarcazioni databili tra il III secolo a.C e il VII secolo d.C ritrovate fortuitamente durante uno scavo per la costruzione di un fabbricato ferroviario nel 1998, vicino alla stazione di Pisa San Rossore. Lo scavo e il delicato restauro dei reperti lignei è durato fino al 2015. Durante lo scavo sono stati ritrovati i resti parziali di un totale di 30 imbarcazioni, oltre a numerosissimi oggetti del carico delle navi e oggetti di uso quotidiano, per un totale di circa 8000 reperti.

Ho trovato molto interessanti le prime sale di introduzione, dove sono raccolti tutta una serie di reperti databili dall’età del bronzo all’età romana, rinvenuti in vari scavi cittadini tra gli anni ’80 fino a oggi. Qui viene illustrata la storia di Pisa dai primi insediamenti di capanne fino agli etruschi e i romani. Molto interessante è la spiegazione sulla diversa geografia e idrogeologia dell’area pisana all’epoca, caratterizzata dal fiume Arno con una foce su tre rami e dall’ora interrato fiume Auser, nonché da una linea di costa più vicina alla città e una pianura caratterizzata da aree paludose e canali salmastrosi. Proprio il fatto di avere un approdo lagunare riparato, unito alla presenza di molte vie d’acqua, ha favorito la nascita dell’insediamento pisano, che nel tempo si è arricchito grazie al commercio con i vari paesi del mediterraneo.

Purtroppo questa rete di fiumi e canali era soggetta a periodiche alluvioni e inondazioni, si stima ogni 50 anni circa, quando si sommavano gli effetti di forti piogge che portavano in piena i fiumi, in concomitanza a situazioni di alta marea e venti di libeccio che impedivano il corretto deflusso dell’acqua in mare. Le barche ritrovate sono affondate proprio durante questi eventi alluvionali, con il loro carico e gli oggetti a bordo, e talvolta anche i marinai.

La parte più bella del museo sono ovviamente le grandi sale con le navi, la più bella la Alkedo, nave da diporto con la forma di una nave da guerra e spinta da 12 rematori, rinvenuta quasi intatta. Molto bella anche l’esposizione di alcuni relitti posizionati come sono apparsi durante lo scavo del cantiere. Seguono poi altre sale con anfore, ricostruzioni del carico e della cucina di una nave, oggetti per la navigazione (particolare una pompa di sentina dell’epoca), corde e fasciami, oggetti di uso comune, monete, giochi, pettini.

 

Direi che se venite a visitare Pisa, avrete un motivo in più per non scappare subito dopo la visita di Piazza dei Miracoli, o se semplicemente abitate in zona, questo museo è molto ben fatto e merita una visita sia per conoscere la storia delle nostra città, che per la rarità dei reperti esposti. Potete trovare tutte le informazioni per la visita sul sito ufficiale del museo, nonché seguire la pagina Facebook dello stesso per avere notizie riguardo aperture straordinarie serali o visite guidate.

https://www.navidipisa.it